Nel mio spazio dedicato alle Spiritose di Nonna Angelica in onda il abato alle ore 12:00 u Cook40 su Rai 2, ho portato in tavola la tradizione con due preparazioni dal fascino antico: le “Alici sotto sale” e la “Cubana”, un dolce tipico del Friuli Venezia Giulia.
Di seguito la tecnica perfetta per conservare le alici, mantenendo intatto tutto il loro sapore.
Il segreto sta nella qualità del pesce: alici freschissime, dalla carne compatta e lucente.
Per ogni chilo di alici servono 350 grammi di sale marino grosso.
Dopo averle pulite delicatamente senza sciacquarle (per non disperdere il sapore del mare), vanno disposte in un contenitore alternando strati di alici con il ventre rivolto verso l’alto e strati di sale. Una volta riempito il recipiente, si pressano con un peso per favorire la fuoriuscita del liquido in eccesso e creare la salamonia naturale, essenziale per la conservazione.
Dopo 40 giorni di riposo in un luogo fresco, controllando settimanalmente il livello del liquido e aggiungendo una salamonia se necessario, le alici saranno pronte per arricchire piatti dal sapore autentico.
Oltre al mare, ho voluto rendere omaggio alla pasticceria tradizionale del Friuli Venezia Giulia con la Cubana, un rotolo di pasta ripieno di frutta secca, dalla forma tipica a spirale. Questo dolce sembra derivare dal termine sloveno duba, che significa “piega” o “arrotolamento”. La Cubana ha un impasto semi-morbido che avvolge un ripieno ricco e aromatico a base di noci, uva passa, pinoli, scorza di limone e vaniglia, creando un equilibrio perfetto tra dolcezza e croccantezza. Ogni fetta racconta la storia e la contaminazione culturale della cucina friulana.
